Ore 10.15 -17.00 Pisa - Palazzo Boileau - via Santa Maria n. 85 - Aula Magna
A cura di: Eva Marinai (UNIPI)
Con: Carlo Titomanlio (Università di Pisa), Silvia Cattiodoro (Università di Palermo), Cosimo Chiarelli (Università di Pisa), Vittorio Fiore (Università di Catania), Jacopo Valsania (Studiocantono + Valsania), Lindita Adalberti (dottoranda Sagas), Matteo Tamborrino (Università di Torino)
«Architettura e scenografia, permanente ed effimero [...] – scrive Silvia Cattiodoro – manifestano le loro radici comuni attraendosi reciprocamente in un continuo rincorrersi. [...] Quando gli architetti contemporanei approcciano lo spazio scenico, lo fanno in linea con la tradizione della multidisciplinarità progettuale già evidente nel Rinascimento». La giornata di studi si propone di indagare quel territorio di mutuo scambio che consolida, nel corso del secondo Novecento, il già intenso legame fra composizione scenica e prassi dell'architect, protagonista eponimo di un celebre dramma dello scozzese David Greig. Verranno pertanto illuminate – nel susseguirsi dei vari interventi – talune, significative, esperienze di proficuo nutrimento, testimonianza dello sforzo congiunto operato da entrambe le discipline per trovare una possibile risposta all’annosa questione dell’abitare speciale dell’attore sul palcoscenico. Questione resa ancora più complessa dall’invisibile, quantistica evidenza per cui il nostro modo di ricordare condiziona il nostro modo di agire, nonché dall’accumularsi dei vincoli – normativi, burocratici, conservativi, estetici – che le pratiche teatrali sono costrette a rispettare.