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XXXIII ciclo

Daniele Palma

Diplomatosi in Organo e Composizione organistica nel 2009 presso il Conservatorio di Monopoli, nel 2016 consegue la Laurea Magistrale in Musicologia presso l'Università di Pavia. Partecipa a convegni nazionali e internazionali, dal 2011 al 2014 collabora con la SISMEL di Firenze. Dal 2014 è corista e solista per AsLiCo-Opera Lombardia e per il Coro Costanzo Porta di Cremona. Partecipa all'opera Il sogno di una cosa di Mauro Montalbetti (Grande di Brescia, Valli di Reggio Emilia, Piccolo di Milano); incide il VII Libro di Madrigali di Biagio Marini per Tactus. Nel maggio 2017 è Pastore II–Spirito infernale ne L'Orfeo di Claudio Monteverdi (Festival Monteverdi di Cremona, regia di Andrea Cigni, direttore Ottavio Dantone).

Tesi magistrale: Daniele Palma, «Alles zergeht, wie Dunst und Traum». Lotte Lehmann: la Marschallin. Per una metodologia dell'ascolto storico, Tesi Magistrale (L-MA45), Università degli Studi di Pavia – Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali di Cremona, 21 aprile 2016, relatore Prof. Michele Girardi, votazione: 110/110 e lode.

 

Titolo del progetto di ricerca (provvisorio) Domenico Donzelli, tenore “pre-romantico”: la carriera, le qualità artistiche, la creazione di un ruolo (Pollione). Permanenze e rotture nella tradizione esecutiva del xix e xx secolo, Tutor: Prof. Maurizio Agamennone.

Abstract Si propone uno studio della figura di Domenico Donzelli (1790-1873), tenore bergamasco attivo sulle principali scene italiane e internazionali tra il 1810 e il 1845. Stretto collaboratore di Rossini, quindi di Bellini, Donizetti e Mercadante, Donzelli ebbe all'attivo la creazione di alcuni importanti ruoli operistici in un periodo di transizione tra l'ultima stagione dell'opera seria e la definizione della tipologica di tenore “lirico” ottocentesco, che vide cambiamenti nelle tecniche di emissione e nella drammaturgia. Con l'obiettivo di chiarire l'apporto specifico del cantante, se ne ricostruiscono la carriera e le qualità artistiche, considerando diverse tipologie di materiali: libretti, cronologie di spettacoli, recensioni, epistolari e memorie dei compositori. A ciò si aggiunge l'esame di variazioni o modifiche per ruoli che Donzelli non creò ma in cui si distinse (Otello, Aureliano in Palmira, Tebaldo e Isolina, Il Crociato in Egitto), l'analisi vocale e drammaturgica di ruoli scritti per lui (in particolare Torwaldo e Dorliska, Il viaggio a Reims, Zoraida di Granata, Maria Padilla, Il Bravo) e lo studio del suo trattato di canto pubblicato da Ricordi nel 1865.

La seconda parte della ricerca è dedicata al ruolo di Pollione nella Norma, cui Donzelli diede i natali nel 1831. A partire dall'atto di creazione, le cui peculiarità sono essenziali per la comprensione della centralità del cantante, si traccerà una storia dei modelli interpretativi del ruolo belliniano che faccia luce sul corpus discografico del xx secolo.

La ricerca terrà presenti alcuni motivi critici di interesse generale:

  • un interprete di transizione tra stili, scritture e pratiche diverse e in divenire;

  • la “creazione” dei personaggi, con una cifra personale efficace e originale;

  • l'eredità dell'interprete nelle generazioni successive: assestamenti delle scelte interpretative originarie e continuità nelle prassi esecutive;

  • l'eredità nella discografia: persistenze dell'impronta del primo interprete e persistenza del suo profilo di “fondatore”; trasformazioni in relazione al mutare del gusto, delle prassi esecutive, delle possibilità tecniche di riproduzione del suono.

Ultimo aggiornamento

13.06.2023

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