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XXXIV ciclo

Livia Garomersini

Nata a Grosseto, ha conseguito la maturità classica nel luglio 2010. La sua formazione universitaria si è svolta a Siena, dove ha ottenuto la laurea triennale in Scienze dei Beni Culturali e successivamente quella magistrale in Storia dell’Arte nel luglio 2017, con votazione di 110/110 e lode. I suoi studi si sono prevalentemente concentrati sulla critica d’arte, con particolare attenzione a quanto veniva pubblicato nelle riviste italiane fra gli anni Venti e Cinquanta del Novecento.

Tesi di Laurea magistrale: Mario De Micheli: dalla militanza antifascista di «Corrente» al Realismo esistenziale (1940-1959),Relatore: Prof. Luca Quattrocchi. Discussa nel luglio 2017, presso l'Università degli Studi di Siena.

Progetto di ricerca: Oltre il realismo: la critica d’arte sulla stampa ufficiale del PCI, 1956-1968. Dall’ VIII Congresso del Partito ai movimenti di protesta del Sessantotto

Abstract: Il progetto di ricerca verte sull’analisi della critica d’arte fra le pagine delle principali riviste legate al Partito Comunista Italiano. L’obiettivo proposto è quello di comprendere quale fu la politica artistico-culturale comunista negli anni che seguirono la crisi che colpì il PCI nel 1956, per giungere a un’altra data cardine, il 1968. La scelta di prendere in considerazione questo lasso di tempo sorge dall’assenza di una bibliografia specifica. Se infatti non mancano gli studi sulla storia del PCI e del suo legame con gli intellettuali, non si può fare a meno di notare che in seguito alla pubblicazione del fondamentale saggio di Nicoletta Misler, nel 1973, sia venuto meno l’interesse per la storia della critica d’arte allineata con il Partito, specialmente per quanto concerne il periodo successivo al 1956.

Fra le testate prese in esame, oltre al celebre quotidiano «l’Unità», figurano anche i periodici «Rinascita», «Il Contemporaneo» e «Il Calendario del Popolo». Sarà inoltre necessaria la consultazione della critica d’arte su giornali non di emanazione del PCI, ma comunque ad esso legati o fondati da fuoriusciti: ad esempio «Città Aperta». Sarà così possibile ricostruire l’opinione dei principali critici ed artisti legati al PCI, nonché la posizione del Partito stesso, senza tralasciare la ricerca di eventuali mostre e premi nati sotto il suo patrocinio.

In tale ottica si rivela fondamentale la ricostruzione dei rapporti redazionali fra queste riviste, impensabile senza una scrupolosa ricerca d’archivio, da eseguire non solo sui fondi del PCI, ma anche fra quelli delle varie personalità di punta di tali testate, prendendo in considerazione nomi come quelli di Antonello Trombadori, Renato Guttuso, Mario De Micheli, Ernesto Treccani, Albe Steiner. È proprio grazie a queste indagini che potrebbero emergere anche interessanti relazioni con l’estero, con particolare riferimento all’URSS e ai paesi satellite, così come agli altri partiti comunisti occidentali.

Ultimo aggiornamento

13.06.2023

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