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(XXXIV ciclo)

Pratelli Benedetta

Benedetta Pratelli è laureata in Lettere Moderne all'Università di Pisa con una tesi in storia contemporanea dal titolo Oltre il soldato l'uomo. Le motivazioni che spingono i soldati in guerra (relatore Alberto Mario Banti). Il 6 febbraio 2017 ha conseguito a Pisa la laurea magistrale in Storia e Forme delle Arti Visive, dello Spettacolo e dei Nuovi Media con una tesi in Drammaturgia e Spettacolo dedicata al festival VolterraTeatro, VolterraTeatro 1987-2016: storia di un festival e della sua evoluzione (relatrice Anna Barsotti). Fuori dall'ambito accademico collabora con Armunia e con la compagnia teatrale Berardi Casolari.

Titolo del progetto di ricerca: Festival teatrali e specificità territoriale: la funzione del luogo nella determinazione del progetto drammaturgico (attraversamento diacronico del fenomeno dal dopoguerra a oggi).

Partendo dal 1947, anno di nascita dei festival teatrali di Avignone e di Edimburgo in Europa e della Festa del Teatro di San Miniato, il progetto mira a restituire uno sguardo diacronico sul fenomeno che ha interessato i festival fin dagli esordi, ovvero il rapporto interdipendente tra festival e specificità territoriale.

Il campo di indagine riguarda primariamente i festival cosiddetti intensivi, essendo questi ultimi maggiormente inclini a forme di realizzazione che instaurino con il luogo destinato un rapporto di reciproca influenza, intendendo in questo senso non un discorso limitato all'interazione sociale con il pubblico, ma soprattutto in riferimento a una questione di tipo spaziale che ne evidenzi l'eccezionalità, partendo dal presupposto che l'ambiente che accoglie una messa in scena instaura con la stessa un inevitabile rapporto, mai neutrale. In molti festival gioca un ruolo fondamentale l'attenzione riservata al rapporto tra drammaturgia e “spazio trovato”1, non soltanto per quanto riguarda il singolo spettacolo messo in scena ma per il progetto curatoriale complessivo che sta dietro alla scelta di un determinato luogo. La ricerca mira quindi ad analizzare questo rapporto e la sua evoluzione nel corso della seconda metà del Novecento, interrogandosi su quale necessità abbia spinto inizialmente verso la scelta di luoghi non canonici in cui ospitare spettacoli, quale urgenza abbia determinato la volontà di dar vita a festival dal carattere intensivo, volti in alcuni casi a trasformare la città in un grande palcoscenico, in altri a scegliere luoghi naturali in cui svolgere il festival.

Ultimo aggiornamento

13.06.2023

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