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XXXIII ciclo

Elena Petracca

Nata a Roma e laureata in Storia dell’arte presso l’Università degli Studi ‘Roma Tre’, con una tesi in Storia dell’Arte Moderna, ottenendo una votazione di 110/110 con lode. Precedentemente ha conseguito la Laurea Triennale in Storia e Conservazione del Patrimonio artistico, presso lo stesso Ateneo, con tesi in Storia della Critica d’arte, ottenendo 110/110 con lode. I suoi studi si concentrano sull’arte, l’architettura e l’editoria di fine Seicento. Dopo il conseguimento del Master in Management dei Beni culturali, si è occupata di progetti di valorizzazione culturale per le zone terremotate.

Tesi di Laurea magistrale: Ciro Ferri architetto (1633-1689) Relatore: Prof.ssa Maria Cristina Terzaghi, Correlatore: Prof.ssa Liliana Barroero. Discussa il 9 aprile 2015, presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi Roma Tre.

Progetto di ricerca: Robert van Audenaerde (1663-1743): l’incisore fiammingo di Carlo Maratti e Domenico de Rossi. Per una ricostruzione della sua carriera artistica 

Abstract: Il progetto di ricerca mira a ricostruire l’attività di incisore dell’artista fiammingo Robert van Audenaerde (Gand, 1663-1743), principalmente durante il suo soggiorno italiano, iniziato nel 1685 a Roma, presso la bottega di Carlo Maratti, e conclusosi nel 1723 a Verona al servizio del vescovo Giovanni Francesco Barbarigo. Arrivato a Roma, dopo un primo apprendistato a Gand con François van Cuyck van Myerop e Jean van Cleef, il giovane fiammingo, anche dilettante di versi latini, era entrato nell’atelier di Carlo Maratti, in una data compresa tra il 1685 e il 1686, per completare la sua formazione artistica. Primo scopo della ricerca sarà capire quindi la natura del rapporto che lo legò al maestro Carlo Maratti, il quale si dimostrò entusiasta del giovane fiammingo, consentendogli di incidere numerose sue opere. Sempre nell’ambito marattesco, l’attività di Van Audenaerde verrà messa a confronto con quella degli altri artisti incisori operanti nella bottega del maestro di Camerano (come Frey, Farjat, Dorigny, ecc.). Non avendo limitato la sua attività soltanto a Maratti e avendo collaborato contemporaneamente con diversi editori a Roma, tra i quali Fraçois Collignon e Arnold van Westerhout, che lo impiegarono per soggetti disparati, la figura dell’artista fiammingo verrà indagata nel più ampio panorama editoriale romano dell’epoca. Dal 1689, inoltre, Van Audenaerde aveva iniziato una felicissima collaborazione con l’editore Domenico De’ Rossi, incidendo per lui Il corteo funebre per la Regina di Svezia, e successivamente i Trionfi di Cesare di Mantegna e ventitré tavole per la Raccolta di statue antiche e moderne, volume curato da Paolo Alessandro Maffei. Un altro punto di questa ricerca vuole chiarire quali furono le circostanze che portarono Robert al servizio del veneziano Giovan Francesco Barbarigo, vescovo di Verona, il quale aveva iniziato una grande opera di celebrazione della sua gens attraverso un’ambiziosa edizione a stampa delle medaglie dedicate ai suoi illustri antenati. Il progetto intende inoltre far luce sulle dinamiche del trasferimento del fiammingo da Roma a Verona. La ricerca prevede un’attenta analisi di tutto il materiale prodotto dall’artista, i disegni preparatori per le incisioni, le matrici in rame e le stampe presenti nelle diverse collezioni europee, al fine di ricostruire le tappe fondamentali della sua carriera.

Ultimo aggiornamento

13.06.2023

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