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Ciclo XXXVI

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Cristiana Sorrentino (1990) è dottoranda in Storia della fotografia presso l’Università degli Studi di Firenze e vincitrice di Borsa Pegaso. Dopo la laurea triennale in Storia del teatro (2013), ha conseguito la laurea magistrale in Storia dell’arte presso la stessa università (2017), con una tesi dedicata all’opera fotografica dell’artista francese Claude Cahun (L’opera fotografica di Claude Cahun 1894-1954. Analisi della fortuna critica. Voto: 110/110 e lode).

Nel 2018 ha vinto la borsa di studio annuale sulla cultura fotografica contemporanea MIBACT- Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane / Società Italiana per lo Studio della Fotografia (SISF) con un progetto sulle fotografie del Living Theatre di Carla Cerati.

Nel 2020 è stata borsista di ricerca presso l’Università di Firenze per il progetto La fotografia in Toscana: storie di un patrimonio culturale (responsabile scientifica: prof.ssa Tiziana Serena).

Ha collaborato a progetti di ricerca con la SISF (tra cui: La didattica della fotografia nell’Università italiana, 2018) e dal 2017 è segretaria di redazione di “RSF. Rivista di studi di fotografia”.

 

Titolo del progetto di ricerca: Per una nuova definizione del concetto di modernità. La fotografia in Italia tra le due guerre 1919-1938

 

Abstract:

 Il progetto intende soffermarsi su un capitolo della storia della fotografia italiana ancora poco indagato dalla storiografia, quello relativo agli anni tra le due guerre, a partire da un tentativo complesso di definizione del concetto di modernità fotografica, che emerge nel dibattito para-teorico ed estetico del periodo in esame e che risulta dirimente per comprendere le specificità della fotografia in Italia anche in relazione al contesto internazionale.

Sebbene, da un lato, la fotografia italiana degli anni Venti e Trenta non si sia allineata del tutto alle istanze tipicamente ‘moderne’ e avanguardistiche proprie delle geografie centro-europee e transatlantiche (si pensi, ad esempio, alle esperienze della Neue Sehen, della Neue Sachlichkeit e del Bauhaus in Germania, al Costruttivismo in Russia o, ancora, allo “stile documentario” americano), dall’altro essa ha strutturato un proprio dibattito sulla modernità che, pur articolandosi in maniera maggiormente frammentaria, necessita di essere sistematizzato in linea con i più recenti studi internazionali, molto più aggiornati su questo argomento.

La proposta metodologica alla base del progetto si concentra, dunque, su tre punti fondamentali. Il primo, che parte da una prospettiva principalmente teorica, consiste nel mettere a sistema nuovi e più aggiornati strumenti di analisi storiografica, leggendo questi anni della storia della fotografia in Italia attraverso un dispositivo differenziato di lenti e tentando di istituire un vocabolario inedito intorno a questo tema, utile per comprendere la complessità del macrosistema culturale che ne caratterizza gli ambiti e i contesti (si pensi, per esempio, all’ibridazione della fotografia italiana di questi anni con altri campi di attività e sperimentazione come l’architettura, la grafica e il design). Il secondo riguarda la ricerca da sviluppare intorno alle riviste (italiane ed estere), fondamentale per rintracciare i processi attraverso i quali la fotografia italiana tende, nel periodo in esame, a divenire “una disciplina a carattere intellettuale” (Turroni). Lo scopo è quello di considerare la rivista, spazio privilegiato di diffusione della cultura fotografica e “laboratorio della fotografia italiana moderna” (Costantini), come un oggetto da interrogare e di cui problematizzare i contenuti, sia quelli propriamente relativi al dibattito sull’estetica e il linguaggio della fotografia, sia quelli, non meno importanti, legati alla diffusione delle immagini fotografiche. Il terzo punto della proposta metodologica, nella prospettiva di un lavoro in fieri che necessita di una progressiva e costante decifrazione, concerne la ricerca in archivio, da considerare come un fondamentale momento e strumento di verifica del pensiero progettuale e creativo dei protagonisti, autori di una stagione culturale della fotografia italiana da riscoprire e riscrivere.

Ultimo aggiornamento

16.10.2023

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