Ciclo XXXVI
Alice Maniaci (Pisa, 1994) ha svolto il suo primo percorso di studi a Pisa, dove ha conseguito la maturità nel 2013, presso il Liceo Classico G. Galilei. Presso l’Università degli Studi di Pisa ha conseguito la laurea triennale in Scienze dei Beni Culturali (2017) e la laurea magistrale con lode in Storia della Arti Visive e dello Spettacolo e dei Nuovi Media (2020). Nel 2020 viene ammessa al dottorato di ricerca (XXXVI ciclo) in Storia delle Arti presso l’Università degli Studi di Firenze. Dal gennaio 2021 svolge il ruolo di cultore della materia presso l’Università di Pisa (L-ART/04). I suoi studi si concentrano sull’analisi delle fonti letterarie per la storia dell’arte in età moderna, sulla letteratura delle immagini e sulla fortuna del linguaggio allegorico tra Cinque-Seicento.
Tesi di laurea triennale: Maniaci ha condotto una tesi di laurea triennale in Storia dell’Architettura e Urbanistica dal titolo Mappatura degli oratori scomparsi delle confraternite pisane nei secoli XVI-XIX sotto la guida della Prof.ssa Lucia Nuti (Università di Pisa). La tesi si occupa di rintracciare le confraternite laicali nate nel tessuto urbano pisano nel XVI secolo, studiando l’evoluzione architettonica dei rispettivi oratori, analizzando la trasformazione e il riuso di questi edifici oggi scomparsi in seguito alle soppressioni religione che hanno avuto luogo tra il XVII e il XIX secolo.
Tesi di laurea magistrale: Maniaci ha condotto una tesi di laurea magistrale in Storia della Critica d’arte sotto la guida della Prof.ssa Sonia Maffei (Università di Pisa) dal titolo Giovanni Zaratino Castellini e l'Iconologia di Cesare Ripa (rel. Prof.ssa S. Maffei; corr. Prof.ssa C. Savettieri). La tesi costituisce un approfondimento del profilo intellettuale di un antiquario ed erudito del Seicento, noto alla critica per il suo importante ruolo nell’ampliamento della celebre Iconologia di Ripa. La tesi analizza il contributo di Castellini all’opera, analizzando aggiunte e modifiche nelle diverse edizioni seicentesche, inoltre approfondisce i rapporti intellettuali e accademici dell’erudito, rintracciando alcuni suoi scritti inediti.
Progetto di Ricerca: I Geroglifici morali di Vincenzo Ricci: allegoria e impresa nel XVII secolo.
Abstract:
Questo progetto di ricerca ha come scopo lo studio della creazione di manuali di rapida consultazione nel XVII secolo che presentano punti di contatto con la letteratura delle immagini diffusa nel secolo precedente, in particolare in relazione con l’Iconologia di Cesare Ripa. Si prende in esame l’evolversi, nella prima metà del Seicento, di una letteratura delle immagini strettamente legata alla costruzione di personificazioni allegoriche di stampo teologico e morale, veicolo di valori etici, che hanno un ruolo di primo piano nella catechesi e nella predicazione religiosa. Il progetto andrà ad indagare il meccanismo di appropriazione da parte della Chiesa del linguaggio metaforico e della forza espressiva dell’allegoria. Al centro della ricerca emerge la figura del predicatore francescano Vincenzo Ricci, autore che risulta interessante perché attraverso le sue opere dimostra di spaziare dal mondo delle allegorie a quello delle imprese. I volumi ad oggi noti di questo predicatore si dimostrano debitori della tradizione cinquecentesca della letteratura delle immagini: in particolare i suoi Geroglifici morali (Napoli, Domenico Roncagliolo, 1626), un’opera che risente della fortuna del genere allegorico e che dimostra alcune affinità con il testo di Ripa. Ricci propone dei manuali di rapida consultazione che sfruttano la cultura della memorizzazione e della costruzione di immagini mentali, e che presentano iconografie innovative e inedite, dal significato profondamente teologico e morale. Alla lettura e all’analisi dei testi di Ricci si aggiunge uno studio iconografico volto ad indagare la fortuna dell’opera e un possibile rapporto tra arte e letteratura, ed eventuali trasposizioni e interpretazioni artistiche delle immagini descritte nei Geroglifici morali.
Ultimo aggiornamento
13.06.2023