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XXXVI ciclo

Davide Castagnola (Genova, 1991) dopo la maturità scientifica consegue nel novembre 2015 la Laurea Triennale in Discipline delle arti figurative, della musica, dello spettacolo e della moda L-3, presso l'Università di Pisa, discutendo una tesi dal titolo La Toscana, un'officina d’Arte. Documentario sulle eccellenze delle manifatture toscane dello spettacolo. (docente relatrice: Prof.ssa Alessandra Lischi – esito: 110/110 e lode).

 

Titolo della tesi di laurea magistraleArchiviazione e digitalizzazione del patrimonio Cerratelli: dalla conservazione al monitoraggio, dal restauro alla valorizzazione, dallo studio alla gestione (docente relatrice: Prof.ssa Sonia Maffei, Magistrale Storia dell’Arte LM-89, Università di Pisa – esito: 110/110 e lode).

 

Titolo del progetto di ricerca

Il costume shakespeariano nel teatro italiano di regia (1948 - 1960) 

Tutor: Prof.ssa Teresa Megale (Università degli Studi di Firenze) vincitore di borsa Regione Toscana Pegaso 2020.

 

Dal Gennaio 2021 è membro dell’ICOM - International Council of Museums e delle commissioni tematiche: COSTUME (International Committee for Museums and Collections of Costume, Fashion and Textiles), ICDAD (International Committee for Museums and Collections of Decorative Arts and Design), ICOFOM (International Committee for Museology), AVICOM (International Committee for Audiovisual, New Technologies and Social Media). 

 

Abstract

 Nel dopoguerra la regia rilanciò la necessità di un costume teatrale funzionale alla nuova concezione di teatro. Il costume doveva essere organico all’idea registica dello spettacolo e pertanto assunse, forse per la prima volta in Italia, nuove valenze sceniche e inediti significati. 

 Capofila di questa nuova concezione sarà proprio Firenze che a partire dal 1933 con la nascita del Maggio Musicale Fiorentino ambienterà, nella magnifica cornice del Giardino di Boboli, alcune tra le più importanti rappresentazioni shakespeariane del secolo: Sogno di una notte di mezz’estate di M. Reinhardt del 1933, Come vi garba di J. Copeau del 1938, La Tempesta di G. Strehler del 1948 e il Troilo e Cressida di L. Visconti del 1949.

 Per concretizzare meglio questo studio si è deciso di isolare ed analizzare le opere di William Shakespeare che, rispetto alla tardiva affermazione del teatro di regia in Italia, sembrano aver svolto un ruolo fondamentale nell’elaborazione di una concezione moderna del costume di scena e in modo particolare del costume storico di scena.

 Per verificare quale peso e quale funzione abbia svolto il costume nel contribuire alla nascita e alla diffusione della regia in Italia, si è scelto di approfondire l’arco temporale che va dal 1948 al 1960, individuando, in questo periodo, il nucleo di spettacoli fondanti della costumistica shakespeariana italiana. È stato necessario circoscrivere la ricerca per poter approfondire le scelte dei maestri della regia in Italia che in quegli anni scelsero proprio Shakespeare come veicolo per affermare la loro visione teatrale.

 La ricerca prenderà in esame gli spettacoli di quattro tra i maggiori esponenti del teatro italiano di regia: Giorgio Strehler, Luchino Visconti, Luigi Squarzina e Franco Zeffirelli e gli artisti/costumisti che si sono fatti artefici della loro idea di teatro (in ordine cronologico): Ebe Colciaghi, Salvador Dalì, Maria de Matteis, Giulio Coltellacci, Piero Zuffi, Mario Chiari, Ezio Frigerio, Piero Tosi, Franco Zeffirelli (costumista), Corrado Cagli e Peter J. Hall.

Ultimo aggiornamento

13.06.2023

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